Quando si pensa alla Svezia si pensa ad uno Stato efficiente da prendere come esempio, dove tutti sono alti, biondi e belli e la vita scorre tranquilla con orari di lavoro che permettono di dedicarsi alla famiglia, allo sport e alle passioni. Un paese all’avanguardia sotto tutti i punti di vista, sia tecnologico che sociale, con invenzioni come quella del Pacemaker e con una qualità dei servizi da parte dello Stato che non tralascia nulla. Purtroppo questo cliché che gli svedesi si portano dietro è vero, e noi non possiamo che essere invidiosi ma, oltre a questo, in Svezia hanno altro da mostrare. Basta trascorrere qualche giorno da queste parti per vedere che non esiste solo efficienza e modernità, ma ci sono tradizioni e tanta natura, dove i paciosi svedesi non vedono l’ora di rifugiarsi. Noi siamo entrati a Stoccolma in punta di piedi, timorosi di essere dei “turisti invasori”, invece siamo stati accolti con l’ospitalità con cui migliaia di extracomunitari hanno trovato qui una nuova vita, perché un altro vanto degli svedesi è l’accoglienza e quindi noi viaggiatori ci troviamo subito benissimo. Il campeggio di Stoccolma in cui approdiamo, dopo una lunga tirata chilometrica sulle autostrade europee, è un melting pot di uomini e mezzi, e quando la nostra valvola di scarico delle acque rimane bloccata mentre tentiamo di fare camper service la risposta ricevuta dai ragazzi della reception è stata quella di rilassarci, nonostante avessimo bloccato l’area. Una volta risolto il problema ci sistemiamo. Per prima cosa acquistiamo la Stockholm Pass che è una tessera, disponibile nei tagli da 1 a 5 giorni di validità, che permette di visitare gratuitamente la maggior parte dei musei, attrazioni, fare escursioni in battello e sugli autobus hop on hop off. Acquistare la Stockholm Pass permette un notevole risparmio di corone in quanto, se vogliamo trovarle un difetto, la Svezia, non è economica! A pochi passi dal campeggio c’è una fermata della Metro e così, la mattina seguente, acquistiamo anche un abbonamento. Grazie alla sua fitta rete ci conduce ovunque con estrema facilità. Design e arte si ritrovano anche qui, infatti su 100 stazioni 90 sono costruite in maniera unica, con decorazioni e opere d’arte. Cominciamo la nostra visita dal cuore medievale di Stoccolma, Gamla Stan (città vecchia), su questa isola nel 1252 nacque la fortezza che diede il via alla città che si sviluppa su 14 delle 24000 isole che compongono il suo arcipelago. Un dedalo di canali che con poca fantasia viene definito la “Venezia del Nord”, come avviene per Amburgo, Amsterdam ecc. ma di Venezia ne esiste solamente una.
Qui si trova il Kungliga Slottet (Palazzo Reale) una delle maggiori attrazioni della città, che con le sue 608 stanze è il più grande castello al mondo che ospita una famiglia di regnanti. Si possono visitare solo le sale di rappresentanza, il tesoro e le fondamenta, dove si trova un museo. Nel cortile esterno è possibile assistere al cambio della guardia, che avviene tutti i giorni alle 12.00, tra fanfare e cavalli è una piccola parata militare. Nelle immediate vicinanze si trova la cattedrale Storkyrkan, nata come chiesa di campagna, ma a forza di ricostruzioni è diventata un imponente edificio. Al suo interno rimaniamo attratti da una statua realizzata con quercia e corna di alce raffigurante San Giorgio in sella al suo cavallo che uccide il drago per salvare la figlia del Re, un classico rappresentato con un’opera unica e illuminata, da oltre 600 anni, da un candelabro a sette braccia alto 3.7 metri. Con curiosità entriamo poi nel Nobelmuseum, all’interno del quale vengono raccolti oggetti, filmati, progetti e studi inerenti alle scoperte che hanno cambiato la nostra vita, e che da oltre 100 anni vengono riconosciute attraverso il premio Nobel: un viaggio dall’idea alla cerimonia. Rimaniamo affascinati da quanti studi e sacrifici si celano dietro una scoperta, e quante battaglie contro lo scetticismo della società hanno rivoluzionato la storia. In alcuni casi queste invenzioni hanno creato anche delle problematiche non da poco: per esempio quella della dinamite da parte di Alfred Nobel. Il premio, che porta il suo nome, nasce dai suoi rimorsi per le persone che rimasero uccise dalla sua scoperta, e i proventi dei suoi brevetti ancora oggi finanziano i premi in denaro che riceve chi è insignito del premio Nobel. Una parte del museo è dedicata alla cerimonia vera e propria, che con i suoi rituali rimane unica nel mondo. Infine c’è una sezione dedicata alla parte pratica dove, grandi e piccini, possono riprodurre alcune scoperte. Passiamo il resto della giornata a passeggiare tra i vicoli e i palazzi del settecento di Gamla Stan, qui si trovano caffè e botteghe di antiquariato alternate a negozi di design, a rappresentare la parte nuova della città. Finiamo col perderci tra vicoli pittoreschi, ne troviamo addirittura uno largo 90cm, che nascondono ristorantini, per poi ritrovarci ad osservare la città da una scalinata sul mare. Il giorno successivo ci rechiamo al Djurgården, il parco reale dove ci sono moltissimi musei. Ci immergiamo nella cultura svedese varcando la soglia del Nordiska Museet, il più grande museo di storia culturale della Svezia. Un palazzo sulla quotidianità svedese di ieri e di oggi attraverso arte popolare, abiti, arredamento, fotografia, ecc. Interessante la sala che riproduce la visione dell’Aurora Boreale, un percorso al buio per immergersi in questo fantastico effetto naturale.
Passiamo al più famoso museo presente in questo parco, il Vasa, un vascello che affondò il giorno stesso in cui fu varato senza neanche percorrere un miglio. Re Gustav II Adolf pretese che gli fosse costruito un vascello imponente, andando contro tutte le leggi della fisica, e il risultato fu disastroso. Egli voleva la nave più grandiosa e bella per l’epoca per dimostrare la sua potenza, ma rimediò solo una figuraccia. La nave fu equipaggiata con 64 bellissimi e pesantissimi cannoni in bronzo disposti su due ponti, ma lo scafo era troppo lungo e alto rispetto alla sua larghezza, allora, per compensare le previste oscillazioni, fu aumentata la zavorra, a discapito dello scafo che così facendo aveva una immersione maggiore. Non soddisfatto fece ornare la prua ed i fianchi con oltre 500 personaggi scolpiti nel legno, infine, per il giorno del varo fu caricato di ulteriori tonnellate di arredamento. Il 10 agosto del 1628 con tutti gli invitati a bordo lasciò il molo ma, non appena una folata di vento lo investì, si inclinò, l’acqua entrò dai portelli dei cannoni e si adagiò sul fondo: fine del vascello più imponente al mondo. Tutti si scordarono del Vasa, che rimase sul fondo fangoso di Stoccolma fino alla “riscoperta” nel 1956; il vascello era intatto ed in posizione eretta in quanto il verme del legno non è presente nelle acque fredde e a bassa salinità della baia di Stoccolma. E questo lo salvò. Il problema era come riportarlo a galla, ognuno aveva la sua idea, più o meno fantasiosa, come riempire lo scafo di palline da tennis, poi arrivò una soluzione “da ingegnere” e applicabile, e nel 1961 fu issato sul molo ed intorno a lui costruita una struttura che nei tempi più moderni fu trasformata in un museo. Un capolavoro architettonico custodisce il vascello, in perenne fase di conservazione; sei livelli permettono di ammirarlo da cima a fondo, è poi possibile visionare dei filmati che ricostruiscono il varo ed un documentario che riguarda il recupero. Infine è presente un modello in scala 1:10 che lo riproduce in tutto il suo splendore. Se non fosse per la sua tragicomica storia, il Vasa non sarebbe arrivato ai giorni nostri e noi non lo avremmo potuto ammirare. Usciti dal museo Vasa, ci tuffiamo nel mondo spensierato degli ABBA, infatti a Stoccolma esiste un museo interamente dedicato a loro. Per gli svedesi sono un icona, e ognuno di noi ha almeno una volta canticchiato un loro motivo. All’interno dell’ “ABBA The Museum” si possono indossare i loro leggendari costumi di scena, suonare tutte le loro canzoni e ascoltare i loro ricordi attraverso delle bambole a grandezza naturale in silicone fatte a mano. Oltre questo gli ABBA danno spazio alle band emergenti e cantanti svedesi, con mostre temporanee e, la sera nel bar del museo, si suona musica dal vivo mentre ai piani superiori si trovano 49 stanze di hotel arredate in tema musicale. Per rimanere in tema entriamo anche al Spritmuseum, il museo dedicato ad un altro pezzo di Svezia conosciuto nel mondo, la vodka Absolute. Grazie ad un metodo rivoluzionario di distillazione chiamato “rettifica” (ancora in uso oggi) nasce a fine ‘800 questa vodka purissima, da qui il nome Assoluta e il grande successo che ne seguì. Ma i liquori all’epoca erano controllati dallo stato svedese e non facevano molta strada. In seguito, con la privatizzazione nei primi del ‘900 le casse cominciarono ad essere spedite via mare in tutto il mondo, ma la svolta arriva negli anni ’70 quando l’Absolute si trasforma nel fenomeno dei giorni nostri, da allora tanti artisti famosi hanno firmato bottiglie in edizione speciale o campagne pubblicitarie: da Andy Warhol a David Bowie. Le campagne pubblicitarie furono un tale successo che trasformarono questa bottiglia di vodka in un oggetto di design che ha fatto storia. L’Absolute venne trasformato in qualcosa di artistico sotto tutte le sfaccettature, e qualsiasi cosa sia legato al suo marchio prende valore, anche delle semplici cartoline distribuite per natale, basta fare un giro su E-Bay per rendersi conto la mania tra i collezionisti. Anche se non siete amanti del distillato verrete rapiti dal percorso sensoriale presente nel museo: alcune pompette riproducono gli odori delle varianti della vodka, e vi assicuro che sono talmente reali che io che ne sono un estimatore, sono rimasto incantato, e se avessi proseguito avrei rischiato di innalzare il mio tasso alcolico. Per oggi basta musei, decidiamo allora di salire su un battello per osservare Stoccolma dal mare, un giro di oltre due ore ci porta attraverso canali e chiuse a spasso tra l’arcipelago. Ci allontaniamo dal classico percorso turistico e vediamo scorci della Stoccolma vissuta: grandi palazzi affacciati sui canali che hanno un design che li rende unici, non si ha mai la sensazione di stare in periferia.
I “pontili condominiali” gli conferiscono poi un aspetto vacanziero, con i ragazzi svedesi che al primo raggio di sole ne approfittano per bere qualcosa con le gambe penzolanti; mentre alcuni si sdraiano svogliati, altri si esibiscono in una serie di tuffi… Tutto ciò perché a Stoccolma si fa il bagno in città. L’ultimo giorno ci allontaniamo dal centro, ma prima facciamo tappa ad un altro museo che non possiamo assolutamente saltare, il Fotografiska. E’ un museo che ospita mostre di fotografi internazionali, ed è facile perdersi al suo interno stregati da fotografie che sono opere uniche. Dopo aver visto Stoccolma dall’interno girovagando a piedi, e poi dall’esterno navigando tra i suoi canali, decidiamo di cambiare prospettiva, andando a prenotare un giro sulla “palla panoramica”. Stockholm Globe Arena è la più grande costruzione emisferica del mondo; una sfera in vetro del diametro di 4,5 metri, attraverso una rotaia, si arrampica sul suo tetto percorrendo metro dopo metro la sue pareti ricurve, ed in grado di portare fino a 16 persone ad un’altezza di 130 metri circa. Da qui abbiamo una bella visione di Stoccolma dall’alto. Non si può dire che non l’abbiamo vista in tutti i modi. Come accennato siamo diretti in periferia attirati da una stranezza, un cimitero ancora in uso nominato Patrimonio dell’UNESCO e dal nome impronunciabile, lo Skogskyrkogården, ovvero il cimitero nel bosco. Nato nei primi del ‘900 per via della mancanza di spazio in città in un bosco dove allora le abitazioni erano distanti, il progetto prevedeva un ambiente che si integrasse con gli alberi ultracentenari; ne nacque qualcosa di unico, e basta passeggiare tra i suoi viali per capire il perché del suo inserimento nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità. Tra gli oltre 10.000 pini si trovano i viali di accesso alle cappelle (nominati “ultimo miglio”) sono solenni, e sono progettati in modo da accompagnare le emozioni dei parenti e amici verso il rito funebre, mentre le uscite portano verso ambienti naturali sereni e piacevoli per riconciliare le persone con il proseguimento della vita. Le tombe sono tutte semplici, non vi è differenza tra ricchi e poveri, lapidi piantate nel terreno con un mazzo di fiori, niente luci, niente opere sfarzose, ed anche personaggi famosi come Greta Garbo riposano nell’anonimato. Nonostante incontriamo famiglie che vengono qui per un pic-nic o a far gironzolare i bambini c’è un silenzio ed una pace surreali; da noi sarebbe un controsenso, ma qui è naturale, hanno un altro rapporto con la morte e vivono questi ambienti in maniera differente. Ne usciamo sereni, anche se sfiniti, non avrei mai pensato di girovagare così a lungo in un cimitero. Il nostro tempo a disposizione qui a Stoccolma è finito, avrei voluto fermarmi ancora qualche giorno e fare qualche tipica attività da svedese, come noleggiare un kayak per girellare tra i canali oppure provare il percorso tra i tetti, vorrà dire che saremo costretti a tornare: la fervente Stoccolma si rinnoverà ancora e sicuramente non ci annoieremo neppure la prossima volta.
VALUTA E COSTI
In Svezia la moneta è la corona, denominata SEK, si può pagare con la carta di credito, anche per spese irrisorie, come prendere il pane al mercato, inoltre troverete bancomat e uffici di cambio ovunque. Il costo del carburante è allineato con il nostro paese approfittando delle offerte durante la l’orario di chiusura dei distributori, ma comunque conviene fare il pieno prima di sbarcare in Svezia in Germania o Danimarca. Il costo della vita turistica è abbastanza elevato, per rifornire la nostra dispensa del camper è consigliato fermarsi nei discount, oltretutto è presente la catena LIDL che aiuta nell’individuazione dei prodotti, visto che molti sono presenti anche negli scaffali delle sedi italiane. I trasporti pubblici efficientissimi possono risultare “cari”, un biglietto corsa singola della metropolitana a Stoccolma costa circa 4€ mentre l’abbonamento per 3 giorni costa 25€, occorre sempre farsi due conti con le offerte e vedrete che si risparmia ovunque. Anche i ristoranti sono onerosi, l’internazionale McDonald (che io utilizzo come misuratore del costo della vita, visto che il classico hamburger è uguale in tutto il mondo) che può essere un rimedio veloce ed economico risulta costare quasi un 30% in più.
DOVE SOSTARE
Dopo aver visionato il Långholmens Husbilscamping, che è un area di sosta, abbiamo preferito il Bredäng Camping Stockholm, stesse tariffe ma è un campeggio vero. Il primo è più vicino al centro città, si raggiunge in bicicletta, mentre per il secondo occorre la metro per raggiungere la zona turistica. La sera dopo aver girovagato tutto il giorno ci si rilassa meglio in un campeggio dove ci sono molti spazi, mentre nell’area di sosta una parte del parcheggio è condiviso con le autovetture e quindi più trafficato e rumoroso, oltretutto in parte sotto un viadotto.
Långholmens Husbilscamping, Skutskepparvägen, 117 33 Stockholm, Telefono: +46 8 669 18 90, http://www.husbilstockholm.se/ coordinate N59°19’9.60″ E18°01’24.00″
Bredäng Camping Stockholm, Stora Sällskapets Väg 60, 127 31 Skärholmen, Telefono: +46 8 97 70 71 http://www.bredangcamping.se/ coordinate N 59º17’45.32″ E17º55’23.68″
COSA VISITARE
Come avrete letto Stoccolma, offre tanto e per tutti i gusti, preparatevi a piacevoli camminate e gite in battello, e se il tempo peggiora infilatevi a visitare un museo e vedrete che quando uscite sarà ricomparso il sole.
Gamla Stan, citta vecchia, dove passeggiando tra i vicoli troverete:
Kungliga Slottet, palazzo reale, http://www.kungahuset.se da consultare per eventuali cerimonie o chiusure straordinarie.
Storkyrkan, cattedrale di Stoccolma, https://www.svenskakyrkan.se/stockholmsdomkyrkoforsamling
Nobelmuseum, museo dedicato al Premio Nobel, http://www.nobelmuseum.se/
Djurgården, il parco che racchiude diversi musei e attrazioni;
Nordiska museet, museo della storia e cultura svedese https://www.nordiskamuseet.se/
Vasa, il museo dello sfortunato vascello http://www.vasamuseet.se
ABBA the museum, per ripercorrere i passi della mitica band, http://www.abbathemuseum.com/
Spritmuseum, il museo della vodka, https://spritmuseum.se/
Nella periferia di Stoccolma;
Fotografiska, Stadsgårdshamnen 22, fermata della metro Slussen, http://fotografiska.eu/
da non perdere per gli amanti della fotografia
Stockholm Globe Arena, Globentorget 2, fermata della metro Globen, un punto panoramico da vedere. https://www.stockholmlive.com/en,
Skogskyrkogården, Sockenvägen 122, fermata della metro Skogskyrkogården, uno stupendo cimitero. http://skogskyrkogarden.stockholm.se/
INFORMAZIONI UTILI
Appena fuori dalla stazione centrale della metropolitana troverete l’ufficio del turismo, che esaudirà tutte le vostre domande e vi fornirà materiale in abbondanza. Anche prima di partire troverete moltissime informazioni sul loro sito https://www.visitstockholm.com. Da acquistare sicuramente la stockholm pass, è un notevole risparmio di corone per accedere ai musei e mostre, inoltre in molti casi permette di saltare le code e sono compresi i mezzi di trasporto, bus e battello turistici, che oltre permettere di fare un giro completo della città, hanno le fermate nei siti di principale interesse, https://www.stockholmpass.it Vi consiglio di portare sempre con voi gli auricolari del cellulare, in ogni museo è possibile scaricare l’audioguida sul vostro telefono.
2 pensieri su “Stoccolma, tra Nobel e ABBA”