La zingara di mare

Raccontate ai lettori del blog, chi siete, cosa fate e perché?
Siamo Federico e Anita, Federico è un cinquantenne di Roma, ha lavorato per 30 anni nei vigili del fuoco mentre Anita 45 anni di Milano ex buyer per una famosa azienda tessile italiana. Con noi in barca c’è anche la nostra gatta Shanu che abbiamo adottato quando già vivevamo a bordo ed è quindi cresciuta come una provetta marinaia.

Tre anni fa abbiamo venduto tutto quello che avevamo per rincorrere il nostro sogno, quello di girare il mondo in barca a vela. Per due anni siamo rimasti nel porto turistico di Roma in preparazione al viaggio, iniziato a fine ottobre del 2019. Questo nostro progetto è nato durante una vacanza in Indonesia, mentre eravamo seduti in riva al mare pensando a cosa volevamo fare della nostra vita. Abbiamo sempre amato viaggiare e ogni anno riuscivamo a ricavarci circa un mese e mezzo di tempo per questo, ma ritornare alla normale vita d’ufficio diventava sempre più difficile. Quella famosa mattina d’estate, Federico stava leggendo un libro di una coppia italiana che aveva lasciato tutto e dopo aver comprato una barca a vela aveva iniziato a girare il mondo. Improvvisamente ha chiesto ad Anita: “..perchè non lo facciamo anche noi ?” e la sua risposta è stata: “ok facciamolo !!!” Da quel momento sono iniziate le decisioni importanti: Anita lascia il lavoro e si trasferisce a Roma per dedicarsi completamente a questo progetto e dopo sei mesi riesce a trovare alle Canarie la barca giusta per noi. Nel frattempo Federico consegue la patente nautica per navigazioni senza alcun limite dalla costa. Va infatti detto che nessuno di noi due aveva precedente esperienza con la vela e la navigazione in generale, ma non per questo abbiamo voluto rinunciare. Ci sono stati di aiuto e ispirazione alcuni canali Youtube di persone che stavano vivendo il nostro stesso sogno e anche loro erano partiti da zero e ci siamo quindi detti, se ce la fanno loro perchè non potremmo farcela anche noi ?

Perché avete scelto una barca per girovagare?
Abbiamo scelto una barca perchè amiamo entrambi il mare e questo mezzo ti permette di arrivare in moltissimi luoghi remoti, lontani dalle mete turistiche. Il nostro modo di viaggiare è sempre stato all’insegna della natura, della semplicità e alla scoperta di posti incontaminati.

Descriveteci la vostra barca.
La nostra barca si chiama Ciganka (il cui significato è “zingarella” in croato) è un ketch di 42 piedi del 1979 costruita nel famoso cantiere inglese Moody ed è lunga 12 metri e mezzo. Al suo interno ci sono tre cabine doppie (camere da letto), una dinette (salone), una cucina e due bagni, e può ospitare fino ad otto persone. Abbiamo scelto un due alberi di vecchia concezione con chiglia semilunga e protezione del timone, preferendo una barca più datata ma più solida rispetto a quelle di nuova concezione che hanno però spazi esterni più ampi, ma a nostro parere meno sicure per navigazioni oceaniche. La nostra barca è anche un mezzo che ci permette di essere autosufficienti sia a livello energetico, grazie all’ausilio di 900W di pannelli solari e di un generatore eolico da 400W, sia a livello di acqua poichè è munita di un dissalatore da 60lt l’ora che ti permette la produzione di acqua potabile partendo dall’acqua di mare. Tutto questo ti consente di non essere vincolato ai porti per i rifornimenti idrici e la ricarica delle batterie. Ovviamente abbiamo optato per la scelta di questa barca in particolare tenendo conto della nostra scarsa esperienza di navigazione: con la sua solidità e stabilità ci avrebbe “perdonato” gli errori che sicuramente da principianti avremmo commesso.

Come si diventa “marinai”, raccontate la vita a bordo.
Noi non ci sentiamo marinai, abbiamo ancora tanto da imparare, però adoriamo la vita di bordo che ogni giorno è diversa. Sia ben chiaro, quando giri con la tua barca non è quasi mai una vacanza intesa come dolce far niente, questo perchè ogni giorno ce n’è una, la salsedine è nemica di tutto ciò che è fuori e dentro l’imbarcazione, le correnti galvaniche che ci sono in mare se non sufficientemente protetta, “consumano” tutto ciò che è di metallo al suo interno, per questo motivo è necessaria una costante e continua manutenzione in un ambiente dove gli spazi per far passare tubi e cavi sono angusti pertanto ogni lavoro che normalmente richiederebbe dieci minuti, inevitabilmente si prolunga per almeno due o tre ore. Ogni giorno in barca è diverso, vuoi per condizioni meteo che per luogo in cui sei ancorato, lo stesso vale durante la navigazione che può essere una meravigliosa esperienza oppure uno scomodo trasferimento. Solitamente per noi una giornata all’ancora ha il suo ciclo seguendo il sole, svegliandosi all’alba e andando a dormire abbastanza presto dopo il tramonto. Se non sei in navigazione di solito la mattina è dedicata al relax o attività in mare, come girare con la canoa o praticare dello snorkeling mentre nel pomeriggio c’è sempre qualche lavoretto da fare oppure scendi a terra per visitare i luoghi e approfittare per fare un po’ di cambusa. Uno degli aspetti più belli della giornata è la mattina molto presto quando solitamente è tutto calmo e silenzioso, i rumori che provengono dalla terra sono quasi inesistenti, il mare è spesso molto calmo e sei circondato dai suoni della natura.
Un’altra esperienza che non stanca mai sono i tramonti dai colori unici quando navighi in mare aperto e i delfini che spesso vengono a giocare davanti alla prua della barca. Per quanto riguarda i dolori….il mare non è sempre calmo e spesso, soprattutto nel mediterraneo, si incontrano perturbazioni che rendono la navigazione molto scomoda, tanto che il solo stare in piedi sottocoperta diventa estremamente complicato.

Ma quanto costa girare in barca? Costo del mezzo, manutenzione, attracco ecc.
Questa è una delle domande per cui abbiamo cercato di avere una risposta prima di intraprendere questa scelta di vita, ma non c’è una risposta univoca: il costo della vita è molto legato a cosa decidi di fare, esattamente come per chi vive in una città, se scegli di uscire tutte le sere a cena, se scegli di affittare una auto ovunque tu arrivi, se scegli di voler entrare in porto tutte le sere, sicuramente i costi della vita in barca lievitano. Avendo una barca autosufficiente per noi entrare nei porti è l’ultima opzione desiderata e spesso unicamente legata a condizioni meteo proibitive. Si possono trovare dei prezzi che variano da luogo a luogo, per la stessa barca in un porto puoi spendere 15€ in una altro puoi arrivare anche a pagarne 250€ per una notte. I costi di manutenzione variano molto in base alla manualità dell’armatore, nel nostro caso la maggior parte di essi sono svolti da Federico ma in ogni caso è una voce che pesa molto sul budget. Il costo del mezzo dipende molto dalle proprie possibilità, una barca usata di 12mt può costare dai 15.000€ a centinaia di migliaia di euro, una barca preparata per navigazioni oceaniche può avere un incremento di costo di circa 60.000€ di accessori. In media un buon 12mt di venti anni usato si può trovare intorno ai 60/80 mila euro, ma è anche vero che navigando incontri giramondo su barche ben al di sotto dei nostri standard di sicurezza, ma che comunque solcano gli oceani realizzando con le loro possibilità quello che è anche il nostro sogno. Abbiamo avuto qualche tempo fa il piacere di conoscere una coppia sessantenne di veri navigatori, lei brasiliana e lui argentino, che negli anni 70 hanno girato il mondo con la loro barca a vela di soli 6,5mt orientandosi con un sestante, senza un frigorifero e senza tutte le comodità che ora sono uno standard a bordo, raccogliendo l’acqua piovana e nutrendosi del pescato del giorno. Quello che abbiamo imparato è che non serve essere ricchi per intraprendere questa vita, ma ovviamente devi essere disposto ad accettare dei compromessi e a sapertela cavare in ogni situazione.

Quali sono le vostre esperienze di viaggio?
Da quando tre anni fa siamo diventati armatori di Ciganka, abbiamo girato buona parte del mar Tirreno, passando per la Sardegna, la Corsica, le coste Toscane, l’Elba, Capraia, le isole Pontine e del golfo di Napoli. A fine ottobre dello scorso anno abbiamo iniziato quello che possiamo definire “il nostro viaggio”, lasciando il porto di Roma passando per la Sardegna e le isole Baleari per arrivare sulla costa spagnola dove attualmente ci troviamo bloccati come tutti per via del Covid19.

Quali saranno le vostre mete? La meta da sogno?
Il nostro sogno è la navigazione tra le isole dell’Oceano Pacifico, ma per arrivarci c’è ancora tanta strada da percorrere. Per ora il nostro programma, non appena il governo spagnolo permetterà di riprendere la navigazione, probabilmente dall’ 8 di giugno, sarà quello di lasciare il porto di Almerimar dove ci troviamo e fare tappa su Gibilterra. Appena si aprirà una finestra di meteo favorevole scenderemo alle Canarie in circa 5 giorni di navigazione. Dalle Canarie a novembre proseguiremo la navigazione che in poco meno di una settimana ci porterà alle Isole di Capo Verde e da li, sfruttando gli Alisei, attraverseremo l’Atlantico in circa 16/18 giorni di navigazione. Passeremo una stagione girovagando per le isole caraibiche e prima dell’arrivo della stagione degli uragani faremo rotta sulle isole San Blas che si trovano a nord di Panama e successivamente ad aprile ci appresteremo ad attraversare il Canale di Panama per entrare finalmente nell’Oceano Pacifico. Da li si navigherà verso Ovest per circa 32 giorni prima di raggiungere le Isole Marchesi che sono il primo arcipelago su cui abbiamo deciso di approdare una volta lasciato Panama. Da li poi c’è un mondo di isole meravigliose da scoprire, le Vanuatu, le Tuamotu, la Polinesia, la Micronesia, le Cook….etc..etc…si insomma, migliaia e migliaia di isole tropicali che non basterebbe una vita per visitarle tutte.

Cosa consigliate a chi vuole fare un esperienza come la vostra?
Se questo progetto vi affascina, iniziate a informarvi, non abbiate timore a chiedere a chi già vive una vita del genere, solitamente i navigatori sono persone molto ben disposte a soddisfare tutte le vostre curiosità e saranno sempre sinceri nel fornirvi i pro e i contro di una vita del genere. Documentatevi e studiate, oggi il web offre accesso a tante informazioni preziose. Createvi un budget per capire se la vostra scelta può essere pienamente sostenibile o dovrete trovare un compromesso come fanno in molti passando sei mesi in barca e il resto dell’anno lavorando per potersi permettere di proseguire nel loro progetto.Ci sono due aspetti molto difficili relativi a questa scelta e con il tempo abbiamo scoperto che è stato lo stesso per chiunque l’abbia intrapresa: il primo è quello di trovare il coraggio di lasciare il proprio impiego, vendere la propria casa, la propria auto, in pratica tutto quello che per noi è sempre stato un punto di arrivo nella cultura Italiana: il lavoro, la casa, il futuro sicuro. Il secondo aspetto sicuramente il più complicato è quello di comunicare questa scelta ai propri genitori, che difficilmente vi diranno, “si andate girate per il mondo e scoprite i suoi posti meravigliosi !!!” Questa frase la sentirete dire da tutti i vostri amici, i parenti, i colleghi di lavoro, ma molto difficilmente un genitore potrà capire la scelta di abbandonare la sicurezza dell’impiego per vivere un sogno.

Dove possono seguirvi i lettori? Sito,blog, facebook ecc
La tecnologia internet e la telefonia sono un settore molto importante nella navigazione, attualmente i piani satellitari hanno dei prezzi più accessibili rispetto al passato e permettono di essere costantemente aggiornati in merito alle previsioni meteo, di poter parlare con chiunque da qualsiasi posto remoto della terra e rimanere in contatto via email.
Anche noi utilizziamo i social network e chi vuole seguirci lo può fare tramite facebook “Sailing SV Ciganka” e tramite Instagram come “sailingciganka“.

L’importante è partire vi augura buon vento!